Richard Werner dal 2004 insegna il funzionamento del sistema bancario internazionale all’Università di Southampton e ha spiegato a più riprese come le banche creino la maggior parte del denaro in circolazione ‘ex nihilo’, cioè da nulla. Ha anche smontato la teoria della ‘riserva frazionaria’, secondo la quale le banche creerebbero denaro in percentuale alle riserve detenute presso la banca centrale.
Werner non è un professore qualunque, ha un curriculum di tutto rispetto. Ha lavorato alla Oxford University, a Tokyo alla Banca per lo Sviluppo del Giappone e all’Istituto Monetario e di Studi economici della Banca del Giappone, nonché come visiting Scholar all’Istituto per gli Studi Monetari e Fiscali del locale Ministero delle Finanze.
Proprio sul funzionamento delle banche giapponesi ha scritto un libro, da cui è stato tratto un documentario, “Princes of the yen”, che spiega in maniera chiara come funzionano gli istituti di credito e una Banca Centrale, soprattutto come questa possa determinare lo sviluppo di una Nazione attraverso la direzione e il controllo del credito e del processo di creazione della moneta bancaria.
Uno dei cavalli di battaglia di Werner è l’importanza che in una società rivestono le banche territoriali e legate alla realtà locale. Questo tipo di banca vive di prestiti ‘sicuri’, di una solidità dovuta al fatto di prestare all’economia reale, all’imprenditore locale e alle famiglie di cui conosce l’eventuale solvibilità. Non ha attività sproporzionate rispetto ai suoi compiti e, laddove ci sia un controllo effettivo dello Stato attraverso una Banca Centrale Nazionale che ne direziona il credito, un suo fallimento diventa impossibile…
seguequila serata del del 20 febbraio in Sala della Musica di Ferrara con alcuni deputati della Commissione Finanze
Studio i fenomeni sociali seguendo quelli economici. Maturità classica e Laurea in Scienze Politiche, collaboro con il Gruppo Economia di Ferrara (GECOFE) nell'organizzazione di eventi, conferenze e nello studio della realtà macroeconomica. Collaboro con chi mi chiede collaborazione. Ho scritto i libri "Pensieri Sparsi" e "L'Altra Faccia della Moneta".
Dopo la seconda guerra mondiale i vincitori decisero di rimanere sui territori conquistati giustificando la scelta con la presenza dell’altro. Quando finalmente uno dei due collassò, perché l’altro non prese una decisione conseguente decidendo di smantellare l’apparato bellico post guerra mondiale?
Chi aveva pronosticato un imminente crollo dell’impero americano dopo la ritirata dall’Afghanistan è stato presto smentito. A due anni da quegli accordi, la guerra in Ucraina e i fatti di Taiwan evidenziano tutta la vitalità e il vigore della strategia degli Stati Uniti.
Sia nel caso americano che italiano non ci furono proteste, anzi. Ronald Reagan godette del ritorno delle politiche monetarie di Volcker aumentando il suo consenso. I lavoratori italiani reagirono ai movimenti sindacali, che volevano il ripristino dei punti di scala mobile che gli erano stati sottratti, con una montagna di like al governo Craxi
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