Sovranità e moneta in mano ai cittadini: la proposta di Moneta Positiva
Sono concetti semplici, facili da digerire e contemplano fondamentalmente il controllo delle banche e della loro attività di elargizione del credito. Questo perché il credito oggi ha ampiamente sostituito la moneta legale, quella che viene creata dalla Banca Centrale, in un rapporto che va dal 93 al 97% a seconda degli Stati contro un misero 3-7%.
Per essere ancora più chiari su come funziona il credito/denaro bancario possiamo fare l’esempio di quando ci si reca in banca per chiedere un mutuo. La banca ci chiederà delle garanzie e poi digiterà la cifra richiesta su un computer accreditando la somma su un conto corrente intestato al mutuatario. La banca non ha bisogno, per concludere questa operazione, di avere delle banconote (se non in una minima parte, pari alla riserva obbligatoria dell’1% sui depositi), cioè moneta legale, e chi richiede il prestito non si recherà in banca con la valigetta dotata di combinazione perché sa benissimo che non riceverà contanti. Quando si recherà dal notaio per la compravendita di una casa o in concessionaria per ritirare la sua auto nuova fiammante, non farà altro che effettuare un trasferimento di fondi, dal suo conto al conto di chi vende (bit elettronici che scompaiono da una parte e riappaiono dall’altra): insomma un sistema di compensazione che funziona fino a quando chi ha richiesto il prestito si recherà mensilmente in banca a restituire il suo debito attraverso il deposito di soldi reali venuti dal suo lavoro, più gli interessi che rappresentano il guadagno della banca per aver schiacciato un tasto.
Sudore, impegno e inventiva in cambio di un click sul computer. Del resto proprio la mancanza di collaterale, a fronte di prestiti effettuati, rende il nostro sistema bancario continuamente a rischio fallimento. E per togliere tutti i dubbi a quanto affermato possiamo aggiungere che Basilea III, l’ultimo accordo europeo in tema di banche e prestiti, prevede un capitale, come collaterale di un prestito elargito, pari all’8% del rischio di credito. Rischio che per un mutuo residenziale è quantificato nel 35%. Cioè se chiedo un mutuo di 100.000 euro, moltiplico l’8% di 35.000 euro e ottengo 2.800 euro. Questo è il capitale che una banca deve dimostrare di possedere per poter concedere un mutuo, quindi non avete più bisogno di chiedere perché una banca può fallire.
Senza perdersi tra i meandri delle contabilità e dei molteplici monumentali regolamenti bancari, l’analisi di Moneta Positiva conclude che le cause delle crisi del sistema economico sono dovute a come il denaro viene creato dal nulla dalle banche con i prestiti: le banche prestano qualcosa che non hanno, pretendono un interesse, danno linfa al sistema finanziario, decidono quando, come e se fare prestiti all’economia reale e poi, se non paghi qualche rata, si riprendono anche la casa. Se, invece, falliscono chiedono allo Stato di tappare i buchi con i soldi della collettività perché se fallimento c’è stato la colpa è anche del cittadino che non è stato attento a controllare.
Sarebbe da pazzi in effetti crederci se a dirlo non fosse stata proprio la Bce nella persona di Peter Praet, membro del Consiglio Direttivo, in un’intervista rilasciata il 15 marzo scorso a “La Repubblica” e postata in versione integrale anche sul loro stesso sito (qui potete trovate tutti i link e gli stralci dell’intervista http://qe4people01.blogspot.it/2016/03/quantitative-easing-for-people.html).
Ebbene, esiste la possibilità concreta che una Banca centrale dopo averle tentate tutte, anche i tassi negativi di questi giorni, possa lanciare questa operazione. In fondo, a pensarci, il discorso non è poi tanto assurdo, per spiegarlo utilizzo un esempio molto calzante che ho ascoltato da Giovanni Zibordi (autore di “La soluzione per l’euro”) qualche tempo fa: un corpo umano per poter funzionare ha bisogno di sangue altrimenti si ferma, così l’economia per poter funzionare ha bisogno di soldi, moneta che circoli, altrimenti va in crisi e si bloccano produzione e transazioni, quindi se c’è mancanza di moneta/sangue ne va immessa in qualche modo. Lavori pubblici, assunzioni da parte dello Stato o abbassamento delle tasse, e se non funziona si crea denaro e lo si immette direttamente nei conti corrente. L’importante è raggiungere lo scopo: rimettere in moto l’economia, far ripartire le transazioni.
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