DEF 2017: DISUGUAGLIANZA

Pubblicato da Claudio Pisapia il

Dal DEF (Documento di economia e Finanza) 2017 (opera letteraria  di fantasia scritta da Gentiloni e Padoan…)

…I dati mostrano, per il triennio 2014-2016, un sostanziale miglioramento degli indicatori considerati …. In particolare, la disuguaglianza mostra un calo significativo frutto della crescita dell’occupazione e dell’efficacia delle misure messe in campo in questi anni. Il Governo si pone l’obiettivo di continuare a ridurre la diseguaglianza nel corso del prossimo triennio…

L’ISTAT, a mezzo Ansa risponde

Sono 7 milioni 209 mila le persone che in Italia vivono in famiglie in grave deprivazione materiale, ovvero in seria difficoltà economica. Lo rende noto l’Istat, a seguito dell’audizione su Def, traducendo in numeri assoluti la quota (11,9%) di quanti nel 2016, secondo i dati provvisori, si trovano in nuclei, che sono 3 milioni 134 mila, con almeno 4 sintomi di disagio su un set di 9 (dal non potersi permettere le vacanze o un pasto proteico adeguato all’essere in arretrato con bollette, affitti o mutui).

“Nonostante il miglioramento delle condizioni economiche delle famiglie, nel 2016 non si è osservata una riduzione dell’indicatore di grave deprivazione materiale, corrispondente alla quota di persone in famiglie che sperimentano sintomi di disagio. Secondo i dati provvisori del 2016, tale quota si attesta all’11,9%, sostanzialmente stabile rispetto al 2015“. Così il direttore del dipartimento per la produzione statistica dell’Istat, Roberto Monducci, in audizione sul Def davanti alle commissioni Bilancio del Parlamento…

E COSA ne pensa Oxfam?

…Il rapporto di Oxfam evidenzia, ad esempio, come sin dalla fine del 1970 la tassazione per i più ricchi sia diminuita in 29 paesi sui 30 per i quali erano disponibili dati. Ovvero: in molti paesi, i ricchi non solo guadagnano di più, ma pagano anche meno tasse…

Questa conquista di opportunità dei ricchi a spese delle classi povere e medie ha contribuito a creare una situazione in cui, nel mondo, 7 persone su 10 vivono in paesi dove la disuguaglianza è aumentata negli ultimi trent’anni, e dove l’1% delle famiglie del mondo possiede il 46% della ricchezza globale (110.000 miliardi dollari)…

 Ok mr. Oxfam, ma per l’Europa in particolare?

…in Europa, la politica di austerity è stata imposta alle classi povere e alle classi medie a causa dell’enorme pressione dei mercati finanziari, dove i ricchi investitori hanno invece beneficiato del salvataggio statale delle istituzioni finanziarie…

In Europa, 342 miliardari e 123 milioni di persone a rischio povertà.

OK ma adesso magari l’austerity finirà, le tasse diminuiranno, l’IVA si abbasserà, gli stipendi saliranno, si andrà prima in pensione e si prenderanno ottime mensilità, saranno avviate opere pubbliche e la ricostruzione dei paesi terremotati porterà lavoro a tanta gente in attesa qui in Italia, giusto? gli scrittori del DEF 2017 hanno capito che bisogna fare tutto questo e hanno già preventivato di farlo, ecco perchè sono tanto ottimisti da cominciare a scrivere la storia romanzata della ripresa italiana…

…Il 20% degli italiani detiene il 61,6% della ricchezza nazionale netta,
al 20% degli italiani più poveri va solo lo 0,4%.

Tra il 2009 ed il 2013 il numero di persone che viveva in una condizione di grave deprivazione materiale, vale a dire senza reddito sufficiente per pagarsi il riscaldamento o far fronte a spese impreviste – è aumentato di 7.5 milioni in 19 paesi dell’Unione Europea, inclusi Spagna, Irlanda, Italia e Grecia, arrivando a un totale di 50 milioni. In Italia dal 2005 al 2014 la percentuale di persone in stato di grave deprivazione materiale è aumentata di 5 punti (dal 6,4% all’11,5%). Sono quasi 7 milioni di persone, e tra di loro ad essere più colpiti sono i bambini e i ragazzi sotto i diciotto anni.

Anche chi ha un lavoro è a rischio di cadere nella trappola della povertà: questa probabilità è particolarmente alta anche in Italia, dove l’11% delle persone tra i 15 e i 64 anni che lavorano è a rischio di povertà – un dato che ci posiziona al 24° posto tra i ventotto paesi dell’Unione Europea. Anche in paesi traino della UE, come la Germania questo dato sta aumentando. Sempre in tema di reddito da lavoro, l’Europa non è immune dal divario salariale tra uomini e donne: sono Lettonia, Portogallo, Cipro e Germania gli stati nei quali le discriminazioni retributive sono più gravi…

E poi c’è anche greenreport che a gennaio 2017 scrive

Un’economia medioevale: oggi in Italia la disuguaglianza è tornata ai livelli del 1300

… il nostro Paese: dal 2005 al 2014 il 97% delle famiglie ha sperimentato un calo nei redditi, percentuale che l’intervento dello Stato non solo non ha arginato, ma ha addirittura accentuato: dopo tasse e trasferimenti risulta infatti del 100% (contro il 2% della Svezia), la peggiore performance al mondo…

E il MacKinsey institute?

qui

TO BE CONTINUED…


Claudio Pisapia

Studio i fenomeni sociali seguendo quelli economici. Maturità classica e Laurea in Scienze Politiche, collaboro con il Gruppo Economia di Ferrara (GECOFE) nell'organizzazione di eventi, conferenze e nello studio della realtà macroeconomica. Collaboro con chi mi chiede collaborazione. Ho scritto i libri "Pensieri Sparsi" e "L'Altra Faccia della Moneta".

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