IN TEMA DI DISUGUAGLIANZA…DATI OXFAM

Pubblicato da Claudio Pisapia il

Cosa vuol dire disuguaglianza, come si crea e dove ci porterà?

Cosa succede nel mondo in sintesi:

Cosa succede in Italia in sintesi:

Il punto è che un mondo con pochissimi ultra ricchi da un parte e masse di diseredati, poveri e senza sostentamento dall’altra in giro per il mondo costituiscono un problema per tutte le categorie. Oppure alla fine questi scompariranno del tutto alla vista, si nasconderanno in oasi inattaccabili come nei film di fantascienza e da lì controlleranno le comunicazioni, l’acqua, il cibo. In ogni caso un mondo poco bello da vivere.

E la colpa di tutto questo probabilmente non è loro ma di chi inconsciamente lavora per lo spostamento della ricchezza e tra questi ci sono di sicuro i politici che continuano a produrre leggi che deregolamentano il sistema economico, bancario e finanziario perché, come si vede, le disuguaglianze crescono con il crescere della trasformazione dei mercati in vere e proprie giungle dove vige la regola del più forte.

Immaginate oggi una piccola azienda di 10 oppure 40 addetti che un tempo era florida e dava lavoro al circondario che adesso è sostituita dalle multinazionali grazie al diverso accesso al credito (non ci sono soldi… per chi?) e sono sostenute dalle leggi che permettono la concorrenza sleale. Quando non solo si fanno leggi che favoriscono i grossi capitali ma si nega anche l’intervento dell’unico attore che potrebbe aiutare le piccole aziende per l’accesso al credito e la tassazione si crea concorrenza sleale, e questo è!

E alla fine si accusano pure le piccole aziende di non essere abbastanza innovative e di non saper stare sul mercato, rimarcando i successi di qualche start up o di quelle mosche rare che riescono ad inventarsi qualche genialata come se fosse una cosa possibile per tutte le altre. Nel pieno stile, dovranno essere sempre di meno… ne resterà solo uno!!!

Come si fa a competere con una multinazionale? E alla fine queste dopo aver depredato il territorio di know how ci abbandonano per produrre in altri luoghi dove magari non esistono tutele o sono nettamente inferiori e il costo del lavoro è molto più basso (vedi la Apple che produce in Cina o la Cina che va in Africa o quelli che fanno cucire i palloni in Bangladesh ecc. ecc., tutti alla ricerca di un posto dove il lavoro costa meno per poter aumentare i guadagni di pochi… e noi pensiamo pure che questo sistema funziona). Le multinazionali assicurano a tutti un domani di lavoro pagato poco e male. Se rimangono solo loro sul mercato dell’offerta e avranno sempre meno obblighi nei confronti delle nazioni che le ospitano saranno gli stessi governi a proporre che il lavoro abbia sempre meno tutele (pacchetto Treu, Maroni – Biagi, Job Acts), che gli stipendi siano contrattati solo dall’azienda con i lavoratori (affamati) e che i licenziamenti siano più facili (tipo “tutele crescenti”, tanto ne trovo quanti ne voglio disposti a lavorare a costi anche inferiori: quindi ci vogliono anche più migranti).

Ma come mai migliaia di laureati devono emigrare (ma domani sarà sempre più difficile anche questo: dove diamine potranno andare se il mondo si appiattisce sempre di più?) oppure accettare lavori a 1.200 euro al mese anche in grosse aziende (quando va bene… ci sono ricercatori precari a 500 euro) mentre i figli di Monti, della Fornero e di tanti ministri e segretari di partito che si sono susseguiti o di amministratori pubblici che concentrano sempre più cariche guadagnano sempre di più? Il lavoro del politico odierno è quello di alimentare la differenza e il ripristino delle classi sociali. E lo fanno alla luce del sole, ce lo dicono. Quelli che si nascondono e non si fanno troppa pubblicità sono i loro ispiratori.

I politici ma anche l’indifferenza indotta alla partecipazione attiva, politica e persino il rifiuto dilagante di andare a votare, di riuscire a scegliere tra un apportatore di frottole e chi dice cose serie o almeno ci prova. Noi in buona sostanza siamo tra quelli che alimentano questo sistema diseguale con la nostra indifferenza e la scusa di “non avere tempo” che assomiglia sempre di più alla frase “non ci sono soldi”.

Tutte le slide del post: Oxfam

 


Claudio Pisapia

Studio i fenomeni sociali seguendo quelli economici. Maturità classica e Laurea in Scienze Politiche, collaboro con il Gruppo Economia di Ferrara (GECOFE) nell'organizzazione di eventi, conferenze e nello studio della realtà macroeconomica. Collaboro con chi mi chiede collaborazione. Ho scritto i libri "Pensieri Sparsi" e "L'Altra Faccia della Moneta".

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