LETTURA GIORNALI: MANCHESTER, GLI ATTENTATI E LE BORSE

Pubblicato da Claudio Pisapia il

Paolo Barnard diceva che per capire quanto tutto fosse già ampiamente scritto bastava guardare il comportamento delle borse dopo ogni evento apparentemente sconvolgente. L’articolo del ilsole24ore conferma in fondo questa analisi. Dopo l’attacco terroristico di Manchester queste hanno addirittura avuto un rialzo, ciniche e senza pietà direbbe qualcuno. Semplicemente e ragionevolmente indifferenti a dimostrare l’estraneità dalla vita reale, dal mondo degli umani e dai problemi terreni.

Stessa cosa successa con tutti gli ultimi attentati esattamente come raccontato dal vate Paolo.

Ma se le borse da cui oramai dipendono le banche centrali che dettano l’agenda delle politiche economiche che controllano le idee dei politici che governano gli Stati e da cui dipende il benessere dei cittadini, esseri umani ultimi in questa scala senza umanità si stanno estraniando in tal cinico modo dagli eventi quotidiani ma allo stesso tempo governano la nostra quotidianità (pausa per respiro): cosa ci aspetta?

Forse essere guidati da macchine senza conducente su una strada con destinazione a sorpresa, ma comunque estraneo alla nostra volontà e a prescindere dalla nostra essenza umana. Destinazioni senza lacrime e senza pietà, senza chiese e parlatori,  senza tristezza e bellezza. Umanità destinate forse a oasi di ripopolamento dopo che le razze si saranno estinte, gli indigeni sostituiti, le genti in continuo movimento senza voglia di guardare, pensare o ragionare.

Un futuro senza futuro seguendo le altalene delle borse che già non seguono più ma sono pronte ad essere seguite… “gli investitori guardano ad altro. Sono concentrati sul fatto che – per la prima volta da anni – tutte le aree del mondo mostrano una certa crescita economica”. E sembra che l’aerea che possa guidare la crescita sia nientemeno che l’Europa, quell’area dove la disoccupazione è ‘strutturale’ e va tenuta al di sopra del 10% altrimenti si rischia che i lavoratori spendano e l’inflazione possa salire, dove le pensioni devono ‘strutturalmente’ essere erogate a 70 anni e devono essere sufficientemente basse, dove quelli che lavorano devono guadagnare ‘strutturalmente’ poco, i migranti ‘strutturalmente’ abbastanza in numero per riequilibrare al ribasso e creare il povero un po’ più povero tanto da perdere il confronto con l’indigeno.

questo si traduce in utili per le aziende quotate”, eh già! Mondi paralleli, da una parte chi è ‘quotato’ e dall’altra … noi. Il solito problema dell’1% versus il 99%.

Ma nientemeno “un aspetto positivo la freddezza dei mercati almeno ce l’ha: dimostra che il mondo va avanti anche quando il terrore vorrebbe fermarlo” oppure l’articolo potrebbe avere un finale diverso, come propongono tanti film “la freddezza dei mercati dimostra che le borse e le aziende quotate non hanno tempo nemmeno per il classico minuto di raccoglimento o di silenzio

 

Categorie: OPINIONI

Claudio Pisapia

Studio i fenomeni sociali seguendo quelli economici. Maturità classica e Laurea in Scienze Politiche, collaboro con il Gruppo Economia di Ferrara (GECOFE) nell'organizzazione di eventi, conferenze e nello studio della realtà macroeconomica. Collaboro con chi mi chiede collaborazione. Ho scritto i libri "Pensieri Sparsi" e "L'Altra Faccia della Moneta".

1 commento

claudio zanasi · 24 Maggio 2017 alle 8:58

Si: a volte però i “mercati” fanno pure di peggio: approfittano di eventi traumatici per indurre oscillazioni nelle borse, e speculare al rialzo o al ribasso.

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