LE INCOMPRENSIONI SULLA MONETA, SUI BTP, LE BANCHE CENTRALI E SUL RUOLO DELLO STATO

Pubblicato da Claudio Pisapia il

Molte volte si parla di una Banca Centrale come di un’azienda. In effetti questi Istituti vengono investiti dallo stesso processo di disinformazione trentennale che investe gli Stati, ovvero che devono essere equiparati alle famiglie e alle attività commerciali. Insomma: rispetto dei parametri in capo al “buon padre di famiglia” che spende solo per quello che guadagna, entrate = uscite, e non si indebita! perché indebitarsi equivale a mettere in difficoltà i propri figli, quindi le generazioni future. Tutto torna.

Ma che tipo di azienda è una Banca Centrale? Cosa produce e cosa ci deve fare con gli eventuali guadagni?

Noi sappiamo per certo (sigh!) che uno Stato ha la capacità di creare denaro dal nulla, cioè una volta che una comunità decide di scambiarsi i beni attraverso l’utilizzo di moneta, questo ne deve mettere in circolazione quanta necessaria perché il sistema non si inceppi. Se avessimo deciso di scambiarci beni e servizi con le penne biro qualcuno avrebbe dovuto preoccuparsi di immetterne a sufficienza nel sistema, altrimenti il giochino non avrebbe potuto funzionare.

Se invece decidiamo, come del resto abbiamo deciso, di utilizzare la carta moneta allora allo stesso modo qualcuno ne deve immettere nel sistema a sufficienza altrimenti questo si blocca, come in effetti si sta bloccando.

Perché succede questo? Semplicemente perché nello stesso momento (si dice che) la moneta serve per scambiarsi le cose ma serve pure come riserva di valore, cioè non solo la posso trattenere e non si deperisce ma posso anche creare soldi da soldi. Quindi chi è più bravo, più furbo, e impara bene il giochino, alla fine la utilizza per il secondo fine, sottraendola agli altri e poi attraverso di essa sottrae anche valore reale (cioè si compra lo yacht ma anche gli appartamenti, le auto, le moto, le aziende in chiusura e ha il medico personale mentre noi facciamo la fila allo sportello per avere una visita specialistica l’anno dopo).

Chi è che dà validità alla moneta altrimenti varrebbe come carta straccia? È lo Stato ovviamente che dovrebbe però anche controllarne la circolazione, la quantità e il corretto utilizzo. Se non lo fa, succede esattamente quello che sta succedendo adesso, ovvero che pochi si arricchiscono a dismisura, tanti non hanno moneta a sufficienza (credito) per tenere aperte le aziende e licenziano, le persone lavorano di meno e altri guadagnano di meno … e così via in questo circolo vizioso che caratterizza i nostri tempi.

I nostri guai iniziano con la scarsa conoscenza degli strumenti che pur utilizziamo quotidianamente, come la moneta, o di cui ci parlano in continuazione, come le banche centrali.

Ora, se lo Stato è in grado di creare la moneta e lo fa attraverso una Banca Centrale, che senso ha equipararla ad azienda e dire che deve realizzare un utile? Se io produco scarpe, ho delle spese di materie prime e personale e lavoro e devo cercare di vendere i miei prodotti realizzati con un utile che mi permetta di pagare i dipendenti e far mangiare la mia famiglia. Cioè se produco scarpe, lavandini, scrivanie o forni, sono un’azienda che NON produce soldi ma che se li deve procurare (lavorando) per farci la vita quotidiana.

Se sono una Banca Centrale (o lo Stato) che invece i soldi li invento, magari con impulsi elettronici per cui nemmeno ho i costi di stampa, che tipo di azienda sono? Che utilità ho (sociale intendo) nel farmi restituire gli impulsi elettronici creati?

Certo se privatizzo pure il denaro e lo appalto a dei privati allora questi qualche guadagno dovranno pur tirarlo fuori. Ed è per questo che NON bisognerebbe dare in mano ai privati la creazione del denaro. Perché a questo punto piano piano, dopo l’acqua, cederemo anche l’aria e quindi dovremo restituirla dopo averla respirata…

Ci sono cose che appartengono alle persone, tutte le persone, e non andrebbero cedute a pochi perché se no poi succede che tanti dovranno lavorare gratis per quei pochi che detengono il potere. Facciamo cose stupide, ci lamentiamo ma fatichiamo a vedere la soluzione e soprattutto quando questa è davvero semplice, cosa che ammetto a volte mi pare davvero strana.

Una Banca Centrale, come uno Stato, non è un’azienda ma dovrebbe essere come una scuola, con dipendenti pubblici a lavorarci e l’utile dovrebbe essere solo la constatazione di aver fatto … un buon lavoro per i cittadini. Per le scuole: che il livello di istruzione nella Nazione sia sempre in crescita, per una Banca Centrale: che le aziende abbiano il necessario credito, che in giro ci siano abbastanza banconote per effettuare gli scambi, che tutti i cittadini ne abbiano a sufficienza per comprare il pane (non solo per pagarci le tasse).

Se le persone non sono abbastanza istruite allora lo Stato dovrebbe intervenire sulle scuole e verificare cosa sta impedendo la crescita dell’istruzione nel Paese, se le aziende chiudono per mancanza di credito intervenire direttamente presso le Banche e costringerle a emettere crediti con la garanzia della Banca Centrale.

In effetti un po’ l’opposto di quello che sta succedendo!

Guardiamo al QE di Draghi. La BCE emette migliaia di miliardi per comprare i BTP dalle banche, cioè da alle banche dei soldi per ricomprarsi delle promesse di pagamento che gli Stati avevano in precedenza emesso per finanziarsi.

Lo Stato non ha bisogno di emettere dei BTP per finanziarsi visto che i soldi li può creare al bisogno attraverso una Banca Centrale (o anche senza ovviamente), ma accettiamo che lo faccia, visto che lo fa. Le banche prendono questi soldi e ci fanno quello che vogliono mentre Stati e BC non intervengono altrimenti contraddicono se stessi, cioè la litania che abbiamo bisogno del libero mercato (cioè: se la BC cominciasse ad intervenire, insieme allo Stato, per rimettere a posto le cose … la gente comincerebbe a chiedersi “perché non lo hai fatto prima? Visto che potevi!” e qui magari si incazzerebbe davvero).

I soldi non arrivano mai alle aziende e alle famiglie e la crisi non si risolve. Il debito pubblico aumenta, ma come è possibile se le Banche Centrali, cioè gli Stati, si sono ricomprati i BTP che avevano emesso?

Non so se sono stato chiaro, quindi riformulo! Lo Stato emette un pagherò, poi lo estingue ma quel pagherò continua ad esistere perché lo prende la Banca Centrale (che dovrebbe essere la stessa cosa dello Stato, una sua dipendenza) e questa ci deve fare un utile. …??? Un debito se è estinto, è semplicemente estinto, se mi ritorna indietro il foglietto con scritto “ti devo 10” perché i 10 te li ho ridati, allora quel foglietto deve essere strappato, bruciato. Non è più un debito per me, come un BTP ricomprato dalla Banca Centrale non è più un debito per lo Stato.

Dunque, in conclusione, non capiamo la moneta, non capiamo il debito pubblico, non capiamo le Banche Centrali, non capiamo nemmeno lo Stato e non facciamo niente per imparare e superare il fosso informativo tra noi e questi usurai della vita … e quindi ci meritiamo tutto questo?

 


Claudio Pisapia

Studio i fenomeni sociali seguendo quelli economici. Maturità classica e Laurea in Scienze Politiche, collaboro con il Gruppo Economia di Ferrara (GECOFE) nell'organizzazione di eventi, conferenze e nello studio della realtà macroeconomica. Collaboro con chi mi chiede collaborazione. Ho scritto i libri "Pensieri Sparsi" e "L'Altra Faccia della Moneta".

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