LA MACROECONOMIA NON E’ LA MICROECONOMIA. MA IL PD NON LO SA … COME FUNZIONANO LE BANCHE CENTRALI (1)

Pubblicato da Claudio Pisapia il

Ci si imbatte spesso in persone, politici o giornalisti che per strappare una facile approvazione ribadiscono il concetto che uno Stato sia da trattare allo stesso modo di una famiglia. Il paragone viene semplice e lo ha molto usato, ad esempio, Mario Monti per far accettare l’inserimento del pareggio di bilancio in Costituzione. Se una famiglia si comporta in questo modo, cioè risparmia e non si indebita, anche uno Stato è bene che segua gli stesi principi.

In realtà nulla di più sbagliato e fuorviante. Uno Stato non ha nulla a che fare con una famiglia … e allora perché lo dicono? chi sa, lo dice perché protegge gli interessi dei grandi capitali, chi non sa, invece, lo dice perché il paragone strappa l’applauso, non ha bisogno di essere spiegato e quindi si lavora di meno e si raccoglie più consensi.

Le motivazioni di chi sa sono più profonde. Se passa il concetto che uno Stato è come un’azienda allora verrà gestita come tale, si tenderà al risparmio e si contrarranno le spese le quali saranno dedicate solo agli interessi sui debiti e quindi al drenaggio dei beni dal basso verso l’alto, verso coloro che detengono i crediti. A tal fine, e sempre per risparmiare e non spendere, tutte le aziende statali vengono vendute per far cassa ma in realtà si ingrassa, di nuovo, il capitale.

Cosa provoca questo modello economico? vedi sotto, giusto per dare qualche idea.

Ultimamente si parla dei debiti detenuti dalla Banca Centrale Europea e il paragone Stato = Famiglia si arricchisce di personaggi. Si possono cancellare i debiti delle banche centrali? Io ho già risposto in altri post alla domanda e a questi eventualmente rimando, qui la prendiamo più per le lunghe.

Chi difende capitale, finanza e mercati dice ovviamente di no partendo proprio dal mantra di cui sopra. Uno Stato è come una famiglia, una Banca Centrale è come una qualsiasi azienda per cui non le si può togliere dall’attivo i suoi BTP/Titoli altrimenti le rimarrebbe, sostanzialmente, il passivo e questo danneggerebbe gli Stati che in ultima analisi questa Banca rappresenta.

Ora, una Banca Centrale non è come le altre aziende, anzi non ha proprio niente a che fare con esse. E’ l’unica entità che può lavorare in negativo/passivo e del resto basta guardarsi in giro per il mondo per trovare banche centrali che operano in negativo per anni (es.: Cile e Repubblica Ceca – grazie alla segnalazione della fef academy). Del resto cancellando dalla contabilità quell’attivo, i Titoli, si permette allo Stato che rappresenta (il Tesoro) di cancellare il suo passivo.

Un’operazione contabile che non inficia il funzionamento dell’economia reale, quella dei cittadini. Una compensazione tra Enti che lavorano per lo stesso obiettivo, il benessere dei cittadini.

Del resto la BCE stessa lo scrive che:

cioè non può fallire perché ha la possibilità di creare moneta (vi sembra ancora uguale ad altre aziende?). Il pezzettino è tratto da questo documento

e lo trovate sul sito della BCE qui

Inoltre se del denaro circola, qualcuno dovrà pure averlo messo in giro e guarda un po’, per l’Eurozona è stata proprio la BCE, quindi se il denaro lo può creare allora non avrà nessun problema, per esempio, a rinnovare i Titoli in scadenza oppure ad annullarli. Diventa solo una scelta e la scelta viene fatta in base a chi si vuole servire: popolo e Stati o mercati e finanza?

I Titoli comprati dalla BCE che sono stati acquistati con l’operazione di Quantitative Easing  dal marzo 2015 hanno dato questi risultati

cioè la BCE ha “creato”, stampato, reso visibili ben 2.490 miliardi di euro. Dove li ha presi? chi mai gli avrebbe potuto prestare tutti questi soldi? Ecco, qui sta la differenza con le altre aziende. Una Banca Centrale, in caso di bisogno ovviamente, può stampare soldi. Ora, nel momento che stampa soldi per ricomprarsi sul mercato secondario dei Titoli precedentemente emessi, significa ricomprarsi i debiti degli Stati che poi sono il suo datore di lavoro (le BC benché oramai private sono comunque di “interesse pubblico”), quindi il cancellarli è semplicemente l’operazione che segue l’acquisto.

Non ci sono stati danni quando sono stati creati 2.490 miliardi, non ce ne saranno quando e se venissero annullati. Ben diverso il discorso dei Titoli detenuti dalle famiglie e dalle imprese, di cui qui non stiamo parlando.

Ma dove, come e quando nascono le Banche Centrali?

… continua

 

 


Claudio Pisapia

Studio i fenomeni sociali seguendo quelli economici. Maturità classica e Laurea in Scienze Politiche, collaboro con il Gruppo Economia di Ferrara (GECOFE) nell'organizzazione di eventi, conferenze e nello studio della realtà macroeconomica. Collaboro con chi mi chiede collaborazione. Ho scritto i libri "Pensieri Sparsi" e "L'Altra Faccia della Moneta".

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