GLI APOLIDI CHE LAVORANO PER I MERCATI FINANZIARI SONO DA SEMPRE TRA NOI
Cottarelli, il simpatico,Tweetta e ammonisce il governo affinchè non disturbi la tranquillità del mercato. Quindi il mercato viene prima e noi dipendiamo da esso (esso!).
e l’ex Ministro dell’Economia Padoan (PD) al festival dell’economia di Trento spara a zero sull’Italia (il suo Paese?) dandolo per spacciato. Soprattutto addebita alla politica (cioè all’attuale governo) la responsabilità di non tutelare abbastanza… gli investitori, non certo i cittadini.
“Per gli investitori internazionali non è più una questione di se l’Italia ristrutturerà il debito, ma di come e quando questo accadrà”. L’ex ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, gela la platea del Festival dell’Economia di Trento e poi aggiunge: “Si diffonde il comune sentire che l’Italia sia spacciata. Io non credo, ma è evidente che la politica abbia grandi responsabilità”.
Un duo eccezionale, nelle grazie di investitori internazionali, grandi banche e purtroppo anche alte cariche istituzionali. La loro preoccupazione fondamentale è il debito ed è sul debito che dovrebbe concentrarsi, secondo loro, l’attenzione della politica. Non ad altro. Non devono essere tentate o solo pensate altre possibili vie di fuga o addirittura soluzioni. Concentriamoci sul debito, lasciamo tutto come è adesso e concentriamoci sul come ripagare il debito rimanendo all’interno dei trattati europei e della gabbia neoliberista. Il sociale si fotta, sostanzialmente.
Ma durante lo stesso festival di Trento è intervenuto anche Olivier Blanchard, ex capo economista del Fondo monetario internazionale, e cosa ne pensa lui della faccenda? Non gli stanno certo a cuore gli italiani e tanto meno il sociale italiano, eppure … “La situazione italiana? “Non è preccupante”. Il debito pubblico? “Un problema sopravvalutato”. Olivier Blanchard, ex capo economista del Fondo monetario internazionale, spezza una lancia a favore del governo gialloverde, ma dal Festival dell’Economia di Trento, mette in guardia il ministro dell’Economia, Giovanni Tria: “Il problema non è tanto il deficit, quando il modo in cui vengono spesi i soldi”.
Insomma, a Blanchard la situazione non sembra proprio così grave e richiama il nostro ex ministro ricordandogli che l’attenzione dovrebbe essere puntata su altro:
“Blanchard rompe un altro dogma caro agli economisti spiegando che quando il tasso di crescita di un paese è superiore al tasso di remunerazione del suo debito pubblico, il debito non solo è sostenibile, ma tende a ridursi senza bisogno di tagli alla spesa o aumenti di imposte. Di più: secondo l’economista non basta guardare nel breve periodo , ma bisogna analizzare l’andamento dei tassi nel lungo periodo.”
Insomma, quando si parla di stati, non si può fare il conto della serva, devi investire e poi aspettare. Il breve periodo, cioè guardare al dito e non a cosa punta, non è da persona che può guidare un paese. Ovviamente Padoan e Cottarelli non sanno che uno Stato non è come una famiglia o fanno finta di non saperlo, altrimenti crollerebbe uno degli assunti principali del sistema di sviluppo liberista. Ma, rimanendo nel mondo dei social, sentiamo Vito Lops del sole24ore (una voce fuori dal coro su quella testata) …
Poi c’è la faccenda che la questione sia politica e non legata ad altri fattori. Certo la situazione è politica nel senso che delle scelte ci hanno ingabbiato in regole poco aderenti alla realtà e poco attente ai reali bisogni dei cittadini. E questa è una responsabilità politica indubbiamente. Regole che mettono la competitività prima della solidarietà e i mercati prima delle persone. E di conseguenza la tutela dei creditori (controllo dell’inflazione) rispetto ai debitori.
Ma dato cause e pretesti ciò che determina il controllo del debito non è la politica ma … Draghi. Cioè la Banca Centrale.
Se Draghi decide di monetizzare il debito allora aumenta la liquidità in circolazione, sarebbe come stampare moneta (e continua a non vedersi inflazione …)
E se Draghi decide di difendere l’euro allora lo spread scende … (estratto sole24ore del 7 giugno 2019)
come del resto avevamo imparato ai tempi del “whatever it takes”. Non era servito a nulla Mario Monti e i tassi sui BTP iniziarono ascendere dopo le dichiarazioni (semplici dichiarazioni di voler difendere l’euro) di Mario Draghi.
Quindi la politica serve per decidere chi si deve occuparsi di noi, se il Parlamento oppure i mercati finanziari. La Banca Centrale serve per tenere sotto controllo debito e moneta. Se teniamo separate le due entità allora creiamo il caos, altrimenti detto crisi economiche periodiche. Se le teniamo unite dobbiamo solo preoccuparci di mettere in Parlamento le persone giuste … e qui ci vorrebbe un po’ d’impegno da parte nostra.
Ed ecco lo spread tornato indietro di un anno
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