L’EUROPA E I BILANCI, LA LOTTA DI CLASSE E GLI ZIGGURAT, L’INCOMPETENZA AL POTERE E NOI

Pubblicato da Claudio Pisapia il

L’Europa, quelle delle istituzioni e della comunità dei trattati, uscirà diversa dalla prova coronavirus. Ne uscirà diversa l’idea di unione tanto propagandata come la panacea contro le guerre, l’indifferenza, l’isolamento e i sovranismi esasperati nel loro isolazionismo. Ne uscirà diversa l’idea dei bilanci, del tenere a posto i conti anche a costo degli immani sacrifici fatti dal 2008 ad oggi che hanno costretto gli stati a tagliare anche gli investimenti indispensabili in sanità, ricerca e istruzione. Ma non cambierà davvero il mondo.

Non ci sarà il governo del popolo, la democrazia ateniese delle votazioni ad alzata di mano, la solidarietà costante e non finiranno le guerre di conquista, la vendita delle armi, i posizionamenti geopolitici. Non finirà la lotta di classe, quella di Marx ma anche quella degli ziggurat che poneva ad altezze diverse i sacerdoti, unici a poter interpretare i voleri degli dei, e i re, unici in grado di guidare il popolo nelle scelte giuste.

Non cambierà il mondo in questo senso e non cambierà l’Europa. E qualsiasi cosa succeda, anche se dovesse venir meno l’idea europea di Bruxelles, non ci saranno guerre tra i paesi europei. Perché l’Europa è stata leader nelle guerre di paese come in quelle mondiali, le ha volute e le ha condotte, ha dominato i mari e i cieli prima degli altri, e ora, continuando ad essere più avanti degli altri sa che sono inutili e che oramai i popoli si dominano in maniera diversa. E la prima mossa è quella di restringere le elite e renderle invisibili in maniera che non si capisca più contro chi dirigere gli interessi dei popoli e persino delle nazioni. La seconda quella di rendere possibile l’idea che tutti possano raggiungere il top, soddisfare i propri sogni. Partendo magari dall’avere più follower.

Ed ecco cosa gli eventi causati dal coronavirus dovrebbero farci vedere come prima cosa: l’indifferenza verso i bisogni altrui delle classi al comando. Dietro il vangelo dei pareggi di bilancio, del tenere a posto i conti non si celava un complotto. Semplicemente gli interessi della finanza di aver assicurato la tenuta dei loro investimenti, il bisogno di guadagnare interessi sui titoli di debito degli stati, la possibilità di poter contare su leggi che permettessero di poter sfruttare i guadagni di un mercato non disegnato per l’economia reale ma per estrarre ricchezza dai sistemi produttivi degli stati e dall’energia delle persone comuni.

Non ci sarà mai davvero il popolo al comando, ma possiamo far si che ci sia l’intelligenza a guidare le scelte. Chiediamoci: come abbiamo fatto a dare consenso a persone che hanno cambiato opinione sul modo di intendere la politica tre volte al mese, mandare al governo di un paese di 60 milioni di persone gente che aveva raccolto dieci preferenze tra i loro iscritti, dare in mano il paese con il settimo pil al mondo a ministri con la terza media oppure a super esperti che provenivano dalle principali banche che non hanno mai rappresentato interessi popolari e democratici. Come siamo arrivati a convincerci che l’unico modo per salvare il pianeta sia diventato l’autotassazione per piantare qualche albero, che l’unico modo di vaccinare o istruire un bambino in Africa sia donare 30 euro al mese mentre dieci persone al mondo possiedono la metà dei beni del pianeta (o qualcosa di simile).

Chiediamoci come sia stato possibile tutto questo. Magari arriviamo al lavaggio del cervello targato Floris o Fazio che hanno continuato imperterriti a celebrare Monti o la Fornero e colleghiamo il tutto alle politiche di ristrettezze di bilancio che costoro ci hanno imposto. Poi realizziamo che oggi ci troviamo chiusi in casa non per il coronavirus ma per la paura di intasare gli ospedali. Mentre si metteva a tacere chi avrebbe voluto pensare alle persone, e questi sono i risultati.

E la situazione è diventata talmente grottesca che persino il Presidente Mattarella, da sempre europeista convinto, è dovuto intervenire per rimarcare le responsabilità di Bruxelles dopo l’incauto intervento della Lagarde che negava aiuti e sostegno da parte della BCE. Il tutto mentre Nicola Porro, dalla quarantena, urlava dell’incompetenza della Presidente della Commissione europea, che poi ha cominciato a sbracciarsi mettendosi a disposizione delle necessità italiane.

E mentre tutti guardavamo con rispetto la Cina perché ci stava donando respiratori e mascherine, si comincia a leggere che invece non sono aiuti, come diceva Di Maio, ma vendite. Il che magari non dovrebbe scandalizzare come fatto in se, visto che ce lo potremmo permettere, ma ci dovrebbe terrorizzare ancora una volta l’inganno, il tentativo di far passare falsità per realtà. E l’informazione italiana, in questo, continua ad avere enormi responsabilità. Non ha raccontato la verità sui bilanci, sui poteri delle banche centrali, sulla Grecia, sulla Germania e sui trattati europei e sulle persone che ne hanno guidato le varie tappe.

L’informazione ha continuato a perpetrare la menzogna, a mostrare le tendine mentre il palazzo veniva messo in condizioni di crollare da un momento all’altro. Hanno guardato al dito oscurando la luna. Oggi vediamo gli effetti del taglio degli investimenti anche attraverso il terrore che il virus si propaghi al sud, dove le infrastrutture sono normalmente al collasso senza bisogno di epidemie. Causa patto di stabilità che impediva l’assunzione di personale e cura delle infrastrutture.

La Germania aveva stanziato 12 miliardi per l’emergenza, poi si comincia a leggere addirittura di 500 e di tutto quello che serve, vedremo di capire meglio. L’Italia annuncia 25 miliardi e pure la UE sembra parli di altrettanti miliardi. Gli USA 50 miliardi. Ricordate quanto fu messo a disposizione per la crisi del 2008? migliaia di miliardi, utilizzati in gran parte per salvare le banche ma nel nome dei popoli.

In Francia all’inizio dell’anno, prima che si cominciasse a parlare di coronavirus, 1100 medici – dei quali 600 primari – si erano dimessi dalle loro funzioni amministrative per protestare contro i tagli alla spesa. Durante quelle proteste da tutta la Francia giunsero testimonianze di ospedali sul punto di crollare. In queste settimane i medici denunciano : «In questi giorni non è stato fatto nulla, non abbiamo visto nulla di quello che avevamo chiesto. Servono più letti, più, medici. Lo tsunami sta per arrivare in Francia, questo è sicuro, e non ci stiamo ancora attrezzando». Dai cartelli si legge “Signor presidente, lei può contare su di noi, ma l’inverso resta da provare”, rivolto a Macron, un altro amico dell’Europa dei trattati e della supremazia delle elite franco-germaniche, arrivato alla presidenza della francia “miracolosamente” ma additato da tanti come salvatore ed esempio da seguire.

E i mesi di proteste in piazza dei gilet gialli? e quelle dei medici? Macron non è roba popolare, piace a chi conta davvero e questo è l’importante. Oggi lo comprendiamo meglio?

C’è confusione in questo post? leggi meglio e poi non è colpa mia, non ho iniziato io. Cominciamo intanto a guardare alla luna e alle fondamenta, prendete appunti e sviluppate gli argomenti. Dobbiamo stare in casa ancora un po’, tempo ne abbiamo.

 

 


Claudio Pisapia

Studio i fenomeni sociali seguendo quelli economici. Maturità classica e Laurea in Scienze Politiche, collaboro con il Gruppo Economia di Ferrara (GECOFE) nell'organizzazione di eventi, conferenze e nello studio della realtà macroeconomica. Collaboro con chi mi chiede collaborazione. Ho scritto i libri "Pensieri Sparsi" e "L'Altra Faccia della Moneta".

0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

On this website we use first or third-party tools that store small files (<i>cookie</i>) on your device. Cookies are normally used to allow the site to run properly (<i>technical cookies</i>), to generate navigation usage reports (<i>statistics cookies</i>) and to suitable advertise our services/products (<i>profiling cookies</i>). We can directly use technical cookies, but <u>you have the right to choose whether or not to enable statistical and profiling cookies</u>. <b>Enabling these cookies, you help us to offer you a better experience</b>.