IL RITORNO DELLE NAZIONI E DEL BUON SENSO

Pubblicato da Claudio Pisapia il

“Se la maggior parte dell’economia della Baviera e della Germania finirà in mani straniere alla fine di questa crisi, allora non si tratterà più solo di una crisi sanitaria, ma di una profonda alterazione dell’ordine economico globale”, ha detto il presidente della Baviera Markus Soeder, ammonendo: “Dobbiamo prepararci per questa eventualità”.

I land tedeschi sono 16, sono degli stati federati e spesso noi li indichiamo erroneamente come regioni. Tendiamo a vedere la Germania come un monolite unico ma in realtà ci sono differenze tra le varie zone e sono anche marcate, in particolare tutta la ex zona occupata dopo il 1945 dai sovietici fa un po’ storia a se (SassoniaSassonia-AnhaltTuringiaBrandeburgoMeclemburgo) e “quelli dell’Ovest” la trattarono, dopo la caduta del muro, come una specie di paese dell’est da annettere. Ma questa è un’altra storia!

La Baviera è ricca e ha molti interessi da tutelare. E’ il secondo Land tedesco per contributo all’economia (dopo lRenania Settentrionale-Vestfalia) e il suo reddito pro capite supera del 36 per cento la media europea. I settori di punta sono il terziario (banche, assicurazioni, turismo, intrattenimento) e l’industria (automobili, motociclette, elettronica di consumo e strumentale, microelettronica, chimica fine, abbigliamento), e l’agricoltura è la più importante della Repubblica Federale. La Baviera ospita i quartieri generali di grandi gruppi come Audi (divisione della Volkswagen), BMW, Siemens, Allianz, Munich Re, Adidas, Puma (fonte: wikipedia).

Ma tutta la Germania si sta attrezzando in senso nazionalista e protezionista (anche se si fa un grand parlare di eurobond) ed infatti il ministro dell’Economia Peter Altmaier ha detto che deve esserci “la possibilità di un sostegno statale temporaneo e limitato, così come di partecipazioni e acquisizioni”. Insomma limitato, ma deve esserci una difesa della produzione nazionale facendo eco a quanto già dichiarato nei giorni scorsi dal suo omologo francese, Bruno Lemaire, che sarà possibile arrivare anche ad usare l’arma della statalizzazione temporanea per evitare saccheggi stranieri.

Insomma “limitato” o “temporaneo” l’intervento dovrà esserci perché le aziende nazionali sono importanti ed è importante non perderne il controllo. Francia e Germania hanno ancora aziende da difendere, buon per loro, noi un pò meno e questo ci tiene costantemente in una situazione di difficoltà. Stiamo assistendo alla “rivincita dello stato” come qualcuno ha scritto, io direi semplicemente che sta ritornando il buon senso e che si sta dando occasione ai cittadini di riflettere su cosa sia veramente importante. Certo, si dirà, siamo in un momento di crisi estrema e ciò che vale oggi non è detto possa funzionare in momenti meno emergenziali.

Intanto c’è da dire che eravamo già in emergenza economica, lo siamo stati dal 2008 ma tutte le riforme sono andate in senso contrario a quanto si sta facendo oggi. Si sono chiusi i portafogli, si è prestata attenzione ai bilanci, si sono create regole anche costituzionali per impedire agli stati di spendere o di difendere le proprie aziende e le produzioni nazionali (anche quelle strategiche), si è continuato a svendere persino le aziende strategiche.

Basti ricordare a quante aziende sono state costrette a chiudere, la disoccupazione oltre il 10% e i tanti suicidi di cui si sono riempite le cronache. Quindi? sapevamo e sapeva soprattutto chi continuava ad imporci sacrifici invece di pensare agli investimenti, alla ricerca e all’istruzione.

Qualcuno, che già stava meglio, si sta attrezzando al momento. Cosa starà progettando per l’Italia il ministro Gualtieri? speriamo non più Europa, nel senso di più trattati europei, e speriamo meno MES e meno vincoli di spesa.


Claudio Pisapia

Studio i fenomeni sociali seguendo quelli economici. Maturità classica e Laurea in Scienze Politiche, collaboro con il Gruppo Economia di Ferrara (GECOFE) nell'organizzazione di eventi, conferenze e nello studio della realtà macroeconomica. Collaboro con chi mi chiede collaborazione. Ho scritto i libri "Pensieri Sparsi" e "L'Altra Faccia della Moneta".

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