L’INCERTEZZA DEI FINANZIATORI
Non sono molte le cose a cui prestare attenzione per capire che nulla sta cambiando davvero. Quindi le dichiarazioni del tal Rainer Guntermann, strategit obbligazionario di Commerzbank che è preoccupato per un’eventuale revisione del rating creditizio italiano al ribasso da parte di S&P Global Ratings “Ciò rende vulnerabili gli spread dei titoli di Stato dell’Eurozona poiché anche le revisioni di rating, potenzialmente sfavorevoli, si avvicinano e i dati probabilmente confermeranno una forte recessione”.
E poi di quell’altro tal dei tali Pierre Veyret, analista tecnico di ActivTrades sulla paura che si possa riaprire troppo presto il che potrebbe non essere in linea con le aspettative degli investitori.
L’incertezza (degli investitori, dei mercati) fa alzare lo spread Btp/Bund a 237,5 punti base e gli interessi sul rendimento del decennale italiano all’1,883% e questo significa altro debito pubblico in futuro che determinerà, qui senza incertezze che tengano, tagli alla spesa pubblica, quindi ospedali e pensioni e ricerca.
Tutti in attesa della solidarietà europea che non arriva, di un intervento determinante della BCE che evidentemente non convince visti gli spread in rialzo e tutti sempre più dipendenti da mercati, finanza e investitori. Sarà che in fondo spread e tassi in rialzo piacciano a chi della crisi non riesce proprio a vedere gli effetti negativi?
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