SIAMO NEL 2020 EPPURE ABBIAMO ANCORA PAURA DELL’INFLAZIONE

Pubblicato da Claudio Pisapia il

Post di risposta ad una mia amica, scritto in fretta mentre attendo che Wall Street passi in positivo.

1) Nel 1992 i soldi della cassa italiana erano finiti e la Lira (essendo noi un paese sempre debole che ha fatto della svalutazione il suo cavallo di battaglia) fu oggetto di pesanti attacchi

Risposte:

  • Contrariamente a quanto accadde nel 2011-15, la svalutazione del 1992 fu il punto di partenza di una straordinaria ripresa del Paese. Negli anni successivi l’Italia uscì da una situazione difficilissima, col deficit al 12% del Pil, debito pubblico a 105%, debito estero al 30%, bilancia commerciale in rosso, ecc. L’inflazione scese dal 5,5% (sett. 1992) al 4,6% (1993), al 4% (1994). Quanto alle riserve, la perdita di valore per lo Stato italiano fu pari a “solo” il 23% delle riserve vendute: pari cioè a quanto esse si svalutarono, alla fine dei giochi. Si poteva far meglio; ma anche peggio (nel 2011-15 si è fatto molto ma molto peggio secondo tutti gli indicatori economici e sociali che conosco). La banca d’Italia fece diversi errori, ma fra questi non quello di difendere il cambio il tempo necessario per preparare una svalutazione da manuale. L’errore n.1 fu come difese il cambio (tutto con le riserve, zero con gli annunci, pochissimo e tardi con i tassi): Ciampi da ragazzo non giocava a poker. L’errore n.2 fu non uscire dallo Sme all’inizio di settembre. (PierGiorgio Gawronski Economista)appunti altri:

 

  • tra il 1992 e il 1993 l’Italia esce dallo SME e svaluta tra il 20% e il 30% circa, l’inflazione scende NON sale.
  • nel 2002 quando partì l’euro ci fu una svalutazione del 25%-30% circa sul dollaro e NON c’è stata inflazione, il costo della benzina NON è aumentato e le cose sembra siano andate bene, anzi nessuno se ne accorse
  • nel 2008 il cambio euro/dollaro era a 1,60 e passò a 1,25 circa (SVALUTAZIONE del CAMBIO), oggi è quasi alla parità (SVALUTAZIONE ancora), nessuno se ne è accorto, NON c’è inflazione, la benzina scende.

e poi:

  • i soldi della cassa non possono finire perché una banca centrale può operare in negativo. Fare però le dovute differenze con paesi in grado di produrre merci e servizi che valorizzino la moneta prodotta/emessa
  • se non si conosce la differenza tra Stato e famiglia e imprese, ritornare ai libri di scuola perchè tanto è inutile

2) Amato ha varato la più grande manovra finanziaria circa 93.000 miliardi di euro (la più importante del dopoguerra), fatta di tasse e prelievi forzosi

  • una scelta politica disastrosa al pari di quella di Ciampi di difendere il cambio. Tutto fatto per evitare l’uscita dallo SME che invece avvenne e l’Italia ne trasse grande giovamento. Come detto sopra l’inflazione addirittura si abbassò a seguito della svalutazione e l’economia:

dice: “è dimostrato che negli anni 70-80 le svalutazioni hanno di fatto portato una rapida ripresa delle esportazioni iniziali a scapito degli altri paesi, ma con inflazione che viene generata dalla svalutazione, l’Italia ha perso competitività …”

vediamo i tassi di crescita anni ’70 con la lira

3) le Aste dei BTP

dopo la separazione/divorzio tra banca d’Italia e Tesoro ci si affida ai mercati e questa è una scelta politica. Si può fare così a si può fare anche in modo diverso. Come anche è una scelta politica quella di fare aste competitive oppure aste marginali, le prime favoriscono chi vende e la logica mentre le seconde chi compra.

Se i tassi di interesse sono al 15% e l’inflazione al 16% allora stai pagando l’1% di tasso reale

Finanziarsi attraverso BTP è una scelta essa stessa ed è una scelta a chi vendere i BTP. Se li vendi alle famiglie italiane distribuisci dei dividendi, se ti indebiti con il mercato alle leggi del mercato togliendo allo Stato le armi di difesa (tipo l’uso/intervento della banca centrale), ti stai sottomettendo al mercato stesso (come è descritto anche nella Bibbia, quindi tutti sanno da sempre).


Claudio Pisapia

Studio i fenomeni sociali seguendo quelli economici. Maturità classica e Laurea in Scienze Politiche, collaboro con il Gruppo Economia di Ferrara (GECOFE) nell'organizzazione di eventi, conferenze e nello studio della realtà macroeconomica. Collaboro con chi mi chiede collaborazione. Ho scritto i libri "Pensieri Sparsi" e "L'Altra Faccia della Moneta".

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