FINALMENTE: IL DEBITO PUBBLICO SI PUO’ CANCELLARE!
Si comincia a rompere il muro dei negazionisti. Sembra che richiedere o richiamare la possibilità della cancellazione dei debiti non sia più tabù, ciò dimostra che i dogmi degli ultimi decenni erano solo una parte distorta della realtà
Ma è davvero così, cosa ne pensano gli scettici.
Non si contesta la possibilità in se, quello che si fa notare è la sua non fattibilità rispetto ai trattati europei. Ma questo non fa che convalidare il fatto che sia possibile. E’ dunque una questione di normativa, di legge e a priori di Politica. Una decisione politica può innestare il circuito virtuoso di gestione corretta dei debiti sovrani, cioè riportarli alla loro essenza. L’opposizione dei guardiani del tempio è degna del negazionismo più oscuro, ma non fa altro che confermare che la possibilità di farlo è una decisione politica e che discende dalla scrittura dei testi “sacri” dell’Unione europea.
La BCE non può cancellarli perché i Trattati non lo prevedono. Ma ogni trattato internazionale può essere modificato, cambiato, rescisso e chiunque abbia studiato Diritto Internazionale ne è cosciente.
Ma quanto debito si potrebbe cancellare – prorogare – mettere da parte – non far pesare sui conti pubblici fin da subito? Ovviamente quello detenuto dalle banche centrali e dalla BCE, cioè il debito già tolto dalla circolazione e senza effetti pratici sui cittadini (come ad esempio un mancato rimborso a un privato che aspetta la scadenza del suo Titolo – Bot, BTP, CTZ, ecc. – per chiederne eventualmente indietro il capitale).
Quelli di Bankitalia sono davvero tanti miliardi, ma già quei 250 miliardi della BCE potrebbero essere un inizio, un segnale di distensione … un nuovo approccio alla realtà e un nuovo paradigma economico.
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