Gli extraprofitti e le extraperdite delle banche

Pubblicato da Claudio Pisapia il

Argomento del giorno: tassa sugli extraprofitti delle banche. C’è chi difende la novità e chi si oppone, dovrebbe essere una lotta tra destra e sinistra. Invece la propone la destra e la combatte la sinistra, ovviamente non tutta, solo quella liberale e liberista. Quella cioè che di fatto è destra ma si tinge ancora di sinistra per non confondere troppo gli elettori e far meglio il proprio compito: aumentare la confusione.

Ovviamente lui ha imparato da Renzi e quindi non delude. “Tassare gli extraprofitti… allora bisognerebbe intervenire anche in caso di extraperdite”, eh beh giusto … e quando mai gli stati sono intervenuti per salvare le banche e addebitare i salvataggi ai cittadini? la cosa fa un pò ridere ma si sa “io sono io e voi non siete …”. Sono deputati, senatori, esponenti di partito e quindi possono occuparsi di cose complicate che noi non capiamo e a noi non resta che ascoltare e credere. Nel frattempo però diamo un’occhiata a cosa scriveva ilsole24ore qualche tempo fa sull’argomento:

Il vero conto del salvataggio delle banche americaneIl vero conto del salvataggio delle – La Fed è stata davvero il prestatore di – Il Sole 24 ORE

(dicono che siano stati spesi 7.700 miliardi per salvare le banche americane… settemilasettecento miliardi di dollari … più di 3 volte l’intero pil italiano)

Poi parla anche della truffa orchestrata per salvare le banche tedesche a danno dei contribuenti greci (ed europei), quindi sentiamo dalle parole di D’Alema

In pratica, le banche hanno sempre ragione perché sono aziende come le altre, devono agire senza controlli stringenti e devono curare i loro profitti, fare concorrenza ed essere concorrenziali tra di loro. Agiscono per il loro tornaconto in un sistema liberale e capitalistico MA quando sono in difficoltà bisogna aiutarle perché se lasciate fallire poi ne soffrono i cittadini/correntisti e il problema diventerebbe sistemico.

Aspetta, sono aziende come le altre MA in realtà non lo sono. Possono agire per il loro profitto come le altre aziende MA devono essere salvate perché non sono come le altre aziende. Boh, alla fine è vero, troppo complicato … meglio lasciare tutto in mano a chi ci capisce davvero, deputati. senatori e esponenti di partito.

Altrimenti “rischiamo grosso” davvero, dovessimo addirittura iniziare a ragionare (faccinacheride)


Claudio Pisapia

Studio i fenomeni sociali seguendo quelli economici. Maturità classica e Laurea in Scienze Politiche, collaboro con il Gruppo Economia di Ferrara (GECOFE) nell'organizzazione di eventi, conferenze e nello studio della realtà macroeconomica. Collaboro con chi mi chiede collaborazione. Ho scritto i libri "Pensieri Sparsi" e "L'Altra Faccia della Moneta".

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