IL DEBITO PUBBLICO È UN PROBLEMA? VEDIAMO COSA NE PENSA FMI E BCE

Stessa situazione si riscontra negli altri paesi, del resto sappiamo tutti che, come si dice in giro, siamo nell’era dei tassi zero. Quindi passiamo da un decennale nominale all’1,3% con una previsione decennale di crescita del 3,6 della Gran Bretagna, al Giappone dove il decennale è quotato lo 0,1% e la crescita stimata e è dell’1,4%. Nella zona euro mediamente il decennale quota 1,2% a fronte di una crescita stimata del 3%.

LA MACROECONOMIA NON E’ LA MICROECONOMIA. MA IL PD NON LO SA … COME FUNZIONANO LE BANCHE CENTRALI (2)

se lei confonde uno Stato con una bottega, intanto dovrebbe parlarne con il suo insegnante, e poi si condanna ad un futuro di disoccupazione … il debito che lo Stato fa è il debito che fa le strade che lei percorre per venire qui, che paga gli stipendi degli insegnanti che le hanno consentito di accedere a questa prestigiosa università. Cioè a fronte di un debito c’è sempre un credito e a fronte di un debito pubblico c’è anche un capitale sociale“.

Queste belle parole sono del prof. Alberto Bagnai in risposta ad una studentessa che gli poneva una domanda sul debito pubblico e sull’impatto di questo sul futuro suo e di tutti i giovani. Considerate le affermazioni di alcuni docenti universitari prestati al PD che allo stesso modo equiparano le Banche Centrali alle aziende … capiamo il perché di tali domande.

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LA MACROECONOMIA NON E’ LA MICROECONOMIA. MA IL PD NON LO SA … COME FUNZIONANO LE BANCHE CENTRALI (1)

Ci si imbatte spesso in persone, politici o giornalisti che per strappare una facile approvazione ribadiscono il concetto che uno Stato sia da trattare allo stesso modo di una famiglia. Il paragone viene semplice e lo ha molto usato, ad esempio, Mario Monti per far accettare l’inserimento del pareggio di bilancio in Costituzione. Se una famiglia si comporta in questo modo, cioè risparmia e non si indebita, anche uno Stato è bene che segua gli stesi principi.

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CAMPAGNA ELETTORALE. CRESCE L’ATTESA PER LA “POLITICA”.

L’argomento “principe” della campagna elettorale non poteva che essere Lei! e giù “i punti”: meno tasse, più pensioni, più stipendi. Improvvisamente tutto è possibile, oppure fattibile ma, oddddiooo … e i soldi? le coperture? l’Europa lo permetterà? e non dimentichiamo l’austerità … espansiva ovviamente.

La Politica Economica non esiste in quanto tale, come fenomeno avulso dalla vita sociale o da altre forme di condizionamento. È una conseguenza della volontà di fare qualcosa in un determinato modo piuttosto che in un altro e a seconda di come viene attuata da dei risultati piuttosto che altri, può favorire pochi o molti, una categoria piuttosto che un’altra, una classe sociale piuttosto che un’altra.

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LA FINANZA PARTECIPA ANCHE ALLE ELEZIONI FRANCESI

pubblicato anche da ferraraitalia qui

Nonostante i sondaggi non diano molte chance di vittoria a Marine Le Pen alle prossime elezioni presidenziali in Francia, i mercati danno prova della democrazia finanziaria in cui oramai viviamo.

Goldman Sachs consiglia infatti la vendita degli OAT francesi, a favore dell’acquisto dei BTP italiani, facendo salire lo spread con i Bund tedeschi come si vede dal grafico
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LA SPECULAZIONE SUI BTP

La speculazione agisce dove trova terreno fertile per aumentare i guadagni e quindi prescinde da referendum o crisi di governo varie.

Il punto centrale sono i rendimenti dei BTP, rendimenti condizionati dalla variazione su acquisti o vendite degli stessi che conseguentemente determinano l’interesse. Importante è sapere che:

– i BTP offrono rendimenti a tasso fisso e questo rende possibili le considerazioni che faremo di seguito;
– sulla quota del debito pubblico italiano incidono per circa 1.600 miliardi e quindi è su questa somma che agisce la speculazione.

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La speculazione e il referendum del 4 dicembre prossimo.

Continuano le sempre meno velate minacce alla stabilità economica dell’Italia in riferimento all’esito del referendum
ma anche, come scrive qualcuno, semplicemente perché la speculazione agisce dove trova terreno fertile per aumentare i guadagni e quindi prescinde dal referendum stesso.

Probabilmente sono vere entrambe le visuali, ma a questo punto sarebbe interessante capire come funziona questa speculazione.

Il punto centrale sono i rendimenti dei BTP, rendimenti condizionati dalla variazione su acquisti o vendite degli stessi che conseguentemente determinano l’interesse. Importante è sapere che:
– i BTP offrono rendimenti a tasso fisso e questo rende possibili le considerazioni che faremo di seguito;
– sulla quota del debito pubblico italiano incidono per circa 1.600 miliardi e quindi è su questa somma che agisce la speculazione.

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