NOI ITALIA 2018 – DATI SCONFORTANTI

L’ultima fatica dell’Istat pubblicata in rete (noi Italia 2018) ci restituisce la rappresentazione grafica dell’Italia. In pratica un tunnel da cui fatichiamo ad uscire, nonostante tutto.

Il “nonostante tutto” rappresenta gli sforzi e i sacrifici degli italiani costantemente in ombra. Quando a parlare è Tito Boeri sembra che i pensionati siano dei criminali e le pensioni stesse rappresentino un crimine, e poi c’è sempre chi è pronto a tagliare le spese sanitarie perché bisogna ottimizzare (i malati cronici costano troppo e … si vivrebbe meglio senza disabili), e chi punta il dito sui dipendenti pubblici, sulla spesa esagerata dello Stato e degli Enti pubblici. (altro…)

IL PROBLEMA NON E’ LA PRODUTTIVITÀ DEL LAVORO … MA CREARE LAVORO

Quello che sta succedendo, con l’ovvia benedizione della classe dominante e il meno ovvio assenso della classe lavoratrice, è che si tende a rendere più produttivo il lavoro pagandolo meno rispetto alla maggiore e reale produzione (o produttività) per distribuirne la differenza ai detentori dei mezzi di produzione, quindi benessere verso l’alto. Si vedano le statistiche Oxfam che mostrano disuguaglianza crescente, i ricchi che posseggono sempre di più e i poveri in costante aumento qui .

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IL VICE PRESIDENTE KATAINEN E GLI ORDINI DELLA FINANZA

Il vice presidente della commissione UE Katainen ha attaccato l’Italia che stava festeggiando la notizia della crescita del pil (?) con queste parole “La situazione in Italia non sta migliorando … Tutti gli italiani dovrebbero sapere qual è la situazione”.

Parole che provengono dall’illustrazione di un’analisi presentata lunedì da Economia Reale, il centro studi guidato dall’ex viceministro Mario Baldassarri che evidenziava le seguenti criticità: senza l’effetto Draghi l’Italia sarebbe ancora in recessione (quest’anno dello 0,3%), che la disoccupazione sarebbe al 14,1% invece che all’11,4%, che il deficit pubblico del 2017 sarebbe del 6,6% invece del 2,1% e che il debito dello Stato sarebbe oggi al 157,3% e raggiungerebbe quasi il 180% nel 2020. Senza l’effetto Draghi, il governo italiano avrebbe dovuto fare manovre drastiche oppure essere commissariato da Bruxelles.

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ASCOLTO TV: OMNIBUS DEL 19 OTTOBRE 2017

Luigi Marattin

Se manteniamo questo livello di avanzo primario, se la bce arriva al target dell’inflazione al 2 per cento il debito scenderà naturalmente del 2 per cento l’anno senza fare altro. Aggiungo la mia opinione personale, facendo delle serie privatizzazioni il processo si accelera e si rinforza

Le mie considerazioni per fare il simpatico

Mi vengono le seguenti considerazioni: 1) per il passato: se mia mamma fosse stata un uomo io non sarei nato; 2) per il futuro: se vincessi alla lotteria potrei finalmente comprare la villa al mare e 3) per il presente: se mi ritrovo con politici/consiglieri/economisti che viaggiano alla velocità del “se” di sicuro non ho speranze per il futuro dei miei figli.

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POST ALLO SBANDO (COME IL PAESE). CONTRADDIZIONI AL POTERE

Ho già utilizzato l’extraterrestre per dare l’idea di qualcuno che arriva da fuori, da uno sguardo al mondo contorto in cui viviamo e rimane sopraffatto dalla stranezza del comportamento umano. Ci riprovo perché le stesse cose viste con gli occhi e la mente di chi le vive, di chi ci è immerso non provocano resistenze, un po’ come la storia della rana che viene bollita un po’ per volta, pian pianino, e non si accorge di avere un grosso problema (Il principio della rana bollita, utilizzato dal filosofo americano Noam Chomsky, fa riferimento alla Società, ai Popoli che accettando passivamente, il degrado, le vessazioni, la scomparsa dei valori, dell’etica, ne accettano di fatto la deriva). Facciamolo atterrare ET in Italia.

Nel 2012 arriva Monti, posizionato direttamente al massimo vertice dal Presidente della Repubblica Napolitano e insieme alla Fornero, anche lei un tecnico di altissimo livello, iniziano le riforme strutturali del momento. E sembravano davvero forti. Monti parlava inglese con Obama, rispettato in Europa dalla Merkel e company, e ci faceva dimenticare le brutte figure a cui ci aveva abituato Berlusconi.

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IL CREDITO: A CHI AFFIDARLO? MEGLIO ALLE BANCHE O ALLO STATO E CITTADINI?

Uno dei grossi problemi del sistema di credito affidato alle banche è che queste lavorano seguendo dei cicli economici, in funzione ciclica, cioè prestano quando l’economia va bene e stringono la borsa quando l’economia va male.

Un esempio lo possiamo vedere seguendo quello che è successo prima e dopo la crisi del 2008 con la caduta della Lehman Brothers. Nel periodo in cui l’economia sembrava andare bene, i prezzi delle case erano stabili o crescevano, tutte le previsioni erano al rialzo (ovviamente percezioni pilotate dalle agenzie di rating e istituti finanziari) le banche concedevano prestiti a più non posso. Negli Stati Uniti addirittura c’erano casi di chi aveva contratto anche due o tre mutui contemporaneamente e casi di persone che venivano avvicinate direttamente dagli operatori del credito prima ancora che vagliassero la possibilità di andare in banca a chiedere un prestito.

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LA CRISI, WYNNE GODLEY, IL SISTEMA DI SVILUPPO… E NOI

La crisi, in cui noi popoli europei siamo immersi da quasi un decennio, di chi è figlia? Ci sono colpe o è un evento ineluttabile come la pioggia durante il ponte del 25 aprile?

Se ci guardiamo intorno ne vediamo gli effetti: alta disoccupazione, servizi sempre più scadenti, cooperative sociali in affanno, aziende che chiudono. E se spostiamo lo sguardo fino alla Grecia, vediamo movimenti di piazza e medicine che mancano negli ospedali. E se sorvoliamo l’Europa anche destre cattive che avanzano sventolando i nazionalismi di mai dimenticata memoria.

Effetti, certo, non causa che va ricercata con un po’ di ragionamenti.

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DEF 2017: DISUGUAGLIANZA

Dal DEF (Documento di economia e Finanza) 2017 (opera letteraria  di fantasia scritta da Gentiloni e Padoan…)

…I dati mostrano, per il triennio 2014-2016, un sostanziale miglioramento degli indicatori considerati …. In particolare, la disuguaglianza mostra un calo significativo frutto della crescita dell’occupazione e dell’efficacia delle misure messe in campo in questi anni. Il Governo si pone l’obiettivo di continuare a ridurre la diseguaglianza nel corso del prossimo triennio…

L’ISTAT, a mezzo Ansa risponde

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LA CRISI NON E’ UGUALE PER TUTTI

articolo pubblicato da ferraraitalia qui – fonti indicate in fondo all’articolo

Il buono e il cattivo della vita è sempre una questione soggettiva. È vero che c’è crisi, ma mica tutti la soffrono? Anzi nella crisi c’è sempre chi giova di guadagni e privilegi maggiori e in continua crescita. Quindi le cose non vanno bene o vanno male, non sono buone o cattive in assoluto, ma anzi, a seconda di chi coinvolgono, la realtà può assumere sfaccettature molto diverse.

Tasso disoccupazione Italia: nell’ultimo anno e mezzo il livello sembra stabilizzato tra 11 e 12%

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