ANALISI DEL VOTO SEGUENDO I DATI ISTAT E BANCA D’ITALIA

Perché gli italiani hanno “punito” in maniera così eclatante le formazioni politiche che si definiscono di sinistra? in fondo ce lo stiamo chiedendo tutti e tante sono state le interpretazioni. Io ho provato a farlo attraverso l’ISTAT, in particolare ragionando sulle informazioni contenute nel Rapporto sulle “Condizioni di vita, Reddito e Carico Fiscale delle Famiglie” uscito il 6 dicembre 2017, che trovate qui nella sua interezza.

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+EUROPA. +EVIDENTE DI COSI’ … MA DAVVERO QUALCUNO VOTERÀ LA BONINO?

Emma Bonino ha annunciato a 24Mattino, su Radio 24 che bisogna reintrodurre l’Imu per tutti perché è “Meglio pagare poco sulla casa che molto sul lavoro. Capisco che piace promettere bonus a destra e a manca ma non mi pare una mossa di serietà”. Insomma, la Bonino è per reintrodurre l’odioso balzello sul mattone. E aggiunge: “Togliere le detrazioni semplifica le cose per i contribuenti ed è la premessa per abbattere l’Irpef nella seconda parte della legislatura”. E ancora: “Nella nostra proposta il taglio di Irpef e Ires vale circa 50 miliardi, la reintroduzione dell’Imu prima casa 4,5 miliardi. Il resto della copertura avverrebbe con l’abolizione dell’aliquota Iva intermedia del 10% e il taglio di diverse agevolazioni fiscali. La crociata contro le tasse sulla prima casa è demagogia pura”.

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PARTITI E CANDIDATI, COME AFFRONTERETE IL DEBITO PUBBLICO? IL RESTO VIENE DOPO, FORSE

Perché è importante parlare di “debito pubblico” alla vigilia dell’appuntamento elettorale del 4 marzo? Perché tutte le politiche economiche, e di conseguenza quelle sociali, che tutti i governi hanno fatto fin dagli anni ’90, sono state improntate alla sua diminuzione (tra l’altro con risultati pessimi e peggiorativi) e quindi se c’è un punto fermo, qualcosa che tutti noi elettori abbiamo veramente capito, è che qualsiasi promessa elettorale, programma o intenzione di spesa … è semplicemente inutile finché esisterà, appunto, il debito pubblico vissuto come problema.

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CAMPAGNA ELETTORALE. LEZIONE DI BAGNAI, UN PO’ DI M5S MA ANCHE POTERE AL POPOLO

Dal mitico blog del prof. Bagnai (un blog da cui c’è solo da imparare in tema di macroeconomia), e in particolare da qui . estraggo la seguente frase … Certo, per capire questo bisogna intanto conoscere i dati, che di per sé parlano, e poi disintossicarsi dal ciarpame liberista che ci ha infettato, la cui cifra distintiva è il considerare la moneta come una merce il cui valore deriva dalla scarsità, anziché come una istituzione il cui valore deriva dai rapporti sociali.

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CAMPAGNA ELETTORALE. IL DEFICIT E IL TETTO DEL 3%

Parliamo di deficit e  quindi di regole europee e dei Paesi che non le rispettano. In particolare lo faccio per “rispondere” a Massimo Giannini di Repubblica che ha contestato sia Salvini che Di Maio in merito alla loro affermazione sul persistente sforamento del tetto del deficit da parte della Francia (come a dire: anche di fronte all’evidenza i cattivi dobbiamo per forza essere noi). La precisazione quindi non serve al resto degli italiani che sanno, serve solo a lui che fa informazione e quindi non lo sa! “Carissimo, stai sbagliando”

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CAMPAGNA ELETTORALE. CRESCE L’ATTESA PER LA “POLITICA”.

L’argomento “principe” della campagna elettorale non poteva che essere Lei! e giù “i punti”: meno tasse, più pensioni, più stipendi. Improvvisamente tutto è possibile, oppure fattibile ma, oddddiooo … e i soldi? le coperture? l’Europa lo permetterà? e non dimentichiamo l’austerità … espansiva ovviamente.

La Politica Economica non esiste in quanto tale, come fenomeno avulso dalla vita sociale o da altre forme di condizionamento. È una conseguenza della volontà di fare qualcosa in un determinato modo piuttosto che in un altro e a seconda di come viene attuata da dei risultati piuttosto che altri, può favorire pochi o molti, una categoria piuttosto che un’altra, una classe sociale piuttosto che un’altra.

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CAMPAGNA ELETTORALE. SE NON TI PIACE IL LIBERISMO, PUÒ PIACERTI LA FLAT TAX?

Tante proposte per il prossimo appuntamento elettorale e del resto proporre è lecito poi per mantenere le promesse c’è sempre tempo. Gli italiani sono buoni (??) e dimenticano presto, ultimo esempio la promessa di lasciare la politica fatta in occasione del referendum costituzionale da Renzi (rimasto segretario PD e addirittura candidato premier), la Boschi, promossa a sottosegretario e ovviamente già in lista per la prossima legislatura, la Fedeli promossa Ministro dell’Istruzione (??) con portafoglio ma senza titolo di studio, di Franceschini, rimasto ministro e politico.

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