TREMONTI E LE SUE INTERVISTE. LA FINANZA E IL COVID 19

Si era passati cioè al predominio della finanza e quindi di quella tecnocrazia in grado di regolare i mercati secondo gli interessi di una piccola parte di società a scapito della maggioranza della popolazione mondiale e quindi, per Tremonti, sarebbe stato importante passare dal Free Trade al Fair Trade, cioè da un mercato falsamente libero ad un mercato in cui si teneva conto delle esigenze degli Stati e quindi delle persone.

CHE FINE HA FATTO LA QUOTA SALARI? EROSA DALLA GLOBALIZZAZIONE

Difendere le aziende dalla necessità di concorrere in maniera non controllata deve essere visto come una necessità per difendere il lavoro, non servono sussidi per tenerle aperte ma regole che le difendano dalla concorrenza esterna in modo da permettere che possano vivere di domanda interna, il che porterebbe alla corrispondenza tra salario e produttività che altrimenti potrà essere raggiunto solo balcanizzando. Saremo

QUESTA STRANA SINISTRA E IL POTERE

Lo ripropongo … pubblicato un paio di anni fa in vari luoghi, mi piace ancora.

La Sinistra, per essere almeno un po’ di sinistra, dovrebbe prestare meno attenzione agli interessi del potere delle imprese e degli affari. Come si fa ad essere di sinistra e citare come esempio di successo chi delocalizza, chiede maggiore libertà di licenziamento, allarga la forbice della diseguaglianza, vive di finanza deregolarizzata e poi aumenta l’Iva e diminuisce le aliquote Irpef?

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L’INCONSISTENZA DEL DIBATTITO ELETTORALE SU PROTEZIONISMO, LIBERO MERCATO E GLOBALIZZAZIONE

Articolo pubblicato su ferraraitalia qui (quasi uguale)

Il dibattito elettorale si sofferma molto su “protezionismo”, “libero mercato” e “globalizzazione”. Lo fa in maniera semplicistica, attraverso slogan, e quasi sempre ai limiti del surreale. Gli arbitri, i giornalisti, dimostrano meno conoscenza del politico di turno, populisti al limite del grottesco in quanto non fanno altro che rimarcare le “credenze” popolari giocando sulla parola “libero” che niente ha a che fare con il mercato, e “protezionismo” omettendo che in economia non vuol dire autarchia e chiusura indiscriminata.

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LA GABBIA

mio articolo di qualche tempo fa pubblicato da scenariconomici

Con la scelta di affidarci al mercato globale non credo siamo passati da un mondo chiuso a un mondo aperto. Così come non credo che un abbandono della Ue o dell’eurozona equivalga a chiudersi, cioè ritorno al passato, al vecchio, al brutto.

Credo invece che siamo passati da un mondo regolato a un mondo con sempre meno regole. Il passaggio dalle politiche Keynesiane a quelle neo liberiste ne ha richiesto infatti sempre di meno, perché questo tipo di mondo che hanno deciso per noi si basa principalmente sul profitto, che cresce laddove diminuiscono controlli e regole e laddove lo Stato non possa esercitare le sue funzioni di controllo e difesa degli interessi democratici, solidali e partecipativi. Quindi dagli anni 80 si è creato il mercato globale che conosciamo oggi, cioè la giungla, in cui vince chi produce peggio e a minori costi. Ovvero si è legalizzato sempre di più lo sfruttamento su scala mondiale!

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LETTURA GIORNALI: DIMINUISCONO I POVERI, DICE LA GLOBALIZZAZIONE

…anche uno dovrebbe essere troppo…

Ma cosa vuol dire essere davvero povero? in effetti anche questo non è un dato “realmente” oggettivo. Si è poveri per statistica se si rientra in alcuni parametri decisi, tra l’altro, da chi povero non lo è mai stato.

Certo è anche giusto che un parametro bisogna darselo, altrimenti gireremo intorno al fuoco inutilmente e senza nemmeno scaldarci… quindi dobbiamo necessariamente dare per buoni determinati parametri ma poi, però, bisogna tenerli bene a mente quando qualcuno li interpreta in un modo o in un altro o quando semplicemente quel qualcuno vuole raccontare una sua storia sfuggendo alle nostre considerazioni e alla nostra intelligenza.

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IN GIRO PER BLOG – EURO: COSTA DI PIU’ INSISTERE O LASCIARE?

Alcune precisazioni:

lo spunto per quanto di seguito è venuto dalla lettura di un post che trovate integralmente qui e scritto dal prof. Massimo D’Antoni il quale approfondisce meglio (ovviamente) l’argomento (da un punto di vista scientifico, intendo) anche utilizzando le formule del caso. Nel mio post cerco di semplificare al massimo il suo intervento e aggiungo le mie considerazioni e valutazioni.

I grafici utilizzati di seguito sono presi dallo stesso blog a cui ho già rimandato sopra.

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LETTURA GIORNALI – SCHAUBLE E CAPPUCCETTO ROSSO

Schauble che parla dei benefici della globalizzazione e dei vantaggi che porterebbe ai popoli è come il lupo che parla dei benefici della passeggiate nel bosco a Cappuccetto Rosso

Incredibile

Il signor Schauble in un articolo ripreso da ilsole24ore parla dei benefici della globalizzazione. Del benessere che ha già prodotto e che produrrà se i Paesi si impegneranno sempre di più alla cooperazione (!!!!), che è l’unico modo per garantire una crescita globale e che la Germania si impegna ad essere leale in questo processo e fare da tramite a che la globalizzazione vada a vantaggio di tutti.

Dice che le crisi finanziarie sono figlie di uno sviluppo basato sul debito e richiama l’impegno del mondo a curarsi dello sviluppo dell’Africa.

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