OLTRE IL CAPITALISMO

 

La crisi americana dei subprime scoppiata nel 2008 ha fatto crollare il mito della democrazia finanziaria, o almeno avrebbe dovuto. Tantissime famiglie erano riuscite a realizzare il sogno di una casa non grazie al proprio lavoro e alla propria operosità, ma attraverso l’intercessione delle banche che grazie appunto al sistema finanziario potevano elargire credito a tutti, ma proprio a tutti. Talmente ‘a tutti’ che alla fine il sistema è crollato. Questo perché ciò che viene elargito come credito non è altro che denaro bancario, che diventa debito quando arriva a destinazione e che si accumula come debito di tutta la comunità. All’inizio non è così evidente, in particolare non se ne accorge chi i prestiti non li ha mai chiesti ma tutti, proprio tutti, se ne accorgono quando scoppiano le crisi.

In realtà i miti sono duri a morire anche dopo che le commissioni parlamentari degli Usa hanno dimostrato ampiamente che tutta quella generosità non era poi tanto disinteressata, anzi. E nonostante gli ultimi anni siano disseminati di suicidi e dal 2008 abbiamo visto sia aumentare le differenze sociali sia l’eliminazione della classe media, ancora resiste la logica capitalista della giustificazione dei boom e dei crash.

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IL MITO DEL DEBITO PUBBLICO NELL’EBOOK “PENSIERI SPARSI” DI CLAUDIO PISAPIA

Info http://www.mondadoristore.it/Pensieri-Sparsi-Claudio-Pisapia/eai978882643983/ Da Asino Rosso libri eBook, “Pensieri Sparsi” un libro “antieconomico” digitale eretico e controculturale del sociologo futuribile Claudio Pisapia, tra i curatori del Gruppo Cittadini Economia Ferrara. In un’epoca in cui il benessere delle persone si misura dal livello dello spread tra titoli pubblici di diverse Nazioni e Leggi tutto…

LA FINANZA PARTECIPA ANCHE ALLE ELEZIONI FRANCESI

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Nonostante i sondaggi non diano molte chance di vittoria a Marine Le Pen alle prossime elezioni presidenziali in Francia, i mercati danno prova della democrazia finanziaria in cui oramai viviamo.

Goldman Sachs consiglia infatti la vendita degli OAT francesi, a favore dell’acquisto dei BTP italiani, facendo salire lo spread con i Bund tedeschi come si vede dal grafico
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LA GRECIA: ESEMPIO DEL PERCHE’ L’EURO NON PUO’ FUNZIONARE

Il sole24ore ci informa che la Grecia paga sui suoi titoli di stato un interesse che si approssima al 10%.

Immaginiamo di avere un mutuo con una qualsiasi banca e di pagare quell’interesse, quando tutti pagano interessi prossimi allo zero. La prima reazione sarebbe di incredulità, poi rabbia e infine si andrebbe dai carabinieri per sporgere denuncia. Se ci mettessimo a fare i conti, sempre sul nostro mutuo, scopriremmo probabilmente che non riusciremmo mai a ripagare quel debito e prima o poi saremo costretti a cedere la nostra casa all’usuraio, pardon, alla banca. Questo ovviamente dopo aver tentato di ripagare il debito cedendo tutto il nostro stipendio, la macchina, il giardino, lo ius prime noctis su nostra moglie, tolto dalla scuola i figli e averli mandati a lavorare a qualsiasi condizione e abbandonato il cane sull’autostrada.

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MONETA, FINANZA, DEBITO E MERCATI

Cos’è la moneta? È merce perché la si può cambiare in oro in qualsiasi momento per cui all’oro, che è effettivamente una merce, può essere paragonata. Umph, non è più così dal 1971, anno in cui la moneta è diventata FIAT cioè senza sottostante, senza oro alle spalle e a giustificare la sua esistenza.

Allora? La moneta ha altra natura rispetto alla merce ed attiene molto di più al diritto. In particolare diventa un “I owe You”, cioè un “io ti devo”, quindi un’obbligazione di qualcuno nei confronti di qualcun altro. Un diritto di credito come diceva il prof. Gallino e come il giurista Paolo Maddalena ribadisce nel suo libro “gli inganni della finanza”. Quest’ultimo dice che il capitalista non tende più, quindi, ad accaparrarsi beni reali ma diritti di credito tramite i quali il sistema neoliberista pretende una crescita illimitata e chiaramente falsa. In questo sistema si tende piuttosto che a creare beni e servizi, e quindi crescita e occupazione, denaro mediante denaro con il fine ultimo di accaparrarsi i beni e servizi esistenti. Insomma un sistema che funziona benissimo, ma per pochi.

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