ASCOLTO TV: OMNIBUS DEL 19 OTTOBRE 2017

Luigi Marattin

Se manteniamo questo livello di avanzo primario, se la bce arriva al target dell’inflazione al 2 per cento il debito scenderà naturalmente del 2 per cento l’anno senza fare altro. Aggiungo la mia opinione personale, facendo delle serie privatizzazioni il processo si accelera e si rinforza

Le mie considerazioni per fare il simpatico

Mi vengono le seguenti considerazioni: 1) per il passato: se mia mamma fosse stata un uomo io non sarei nato; 2) per il futuro: se vincessi alla lotteria potrei finalmente comprare la villa al mare e 3) per il presente: se mi ritrovo con politici/consiglieri/economisti che viaggiano alla velocità del “se” di sicuro non ho speranze per il futuro dei miei figli.

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ESISTE IL CONFLITTO DI INTERESSI MADE IN MARATTIN OPPURE E’ MEGLIO DISCUTERE DI PUBBLICO O PRIVATO?

Proviamo a entrare nel dibattito sul conflitto di interesse in cui, secondo il consigliere governativo Marattin, si trova ad operare il nostro sindaco Tagliani. Ci entriamo con qualche riflessione non polemica, né pro né contro. Uno spunto per contribuire al dibattito politico con il non celato tentativo di riportarlo verso sponde più comprensibili e utili ai cittadini.

LA GABBIA

mio articolo di qualche tempo fa pubblicato da scenariconomici

Con la scelta di affidarci al mercato globale non credo siamo passati da un mondo chiuso a un mondo aperto. Così come non credo che un abbandono della Ue o dell’eurozona equivalga a chiudersi, cioè ritorno al passato, al vecchio, al brutto.

Credo invece che siamo passati da un mondo regolato a un mondo con sempre meno regole. Il passaggio dalle politiche Keynesiane a quelle neo liberiste ne ha richiesto infatti sempre di meno, perché questo tipo di mondo che hanno deciso per noi si basa principalmente sul profitto, che cresce laddove diminuiscono controlli e regole e laddove lo Stato non possa esercitare le sue funzioni di controllo e difesa degli interessi democratici, solidali e partecipativi. Quindi dagli anni 80 si è creato il mercato globale che conosciamo oggi, cioè la giungla, in cui vince chi produce peggio e a minori costi. Ovvero si è legalizzato sempre di più lo sfruttamento su scala mondiale!

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LO “STRANO CASO” DELL’AVV. MARCO MORI E LE ELEZIONI A GENOVA

Mi sono chiesto chi voterei se fossi genovese e mi sono risposto: Marco Mori.

Però non sono mai stato a Genova, e allora me lo sono richiesto anche perché non vorrei sembrare essere di parte visto che tra i candidati Mori è l’unico che conosco personalmente… ma mi sono risposto di nuovo: Marco Mori.

Ebbene sì, mi scopro recidivo ma me lo voglio spiegare, perché mi piace capirmi!

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LETTURA GIORNALI: PRIVATIZZAZIONI E GIUSTIZIA SOCIALE

Riprendo da ilsole24ore , articolo: privatizzazioni, nuovo fronte del governo.

“Il punto è che, come spiega un altro ex “liberal” e poi renziano della prima ora come il presidente della commissione Bilancio della Camera Giorgio Tonini – come d’altra parte è un ex “liberal” lo stesso premier Paolo Gentiloni – che la sconfitta referendaria del 4 dicembre ha mostrato un’incapacità del governo di spiegare le riforme tra i ceti più deboli e tra i giovani. Ceti che ora qualcuno nel Pd pensa di tutelare meglio con un maggiore intervento pubblico. «Ho dei problemi, Matteo, a privatizzare le Frecce con dentro il trasporto regionale usato dai pendolari», sono state non a caso le parole usate nella direzione del Pd da Delrio. «Ma la tutela dei ceti più deboli – argomenta Tonini – non può significare il ritorno allo “statalismo” anni 50. Bisogna stare attenti a non confondere i fini con i mezzi. È chiaro che una forza politica della sinistra riformista deve porsi come obiettivo quello garantire i bisogni dei cittadini più deboli ma questo può avvenire anche con strumenti privati, ad esempio prevedendo l’intervento pubblico laddove per il privato non è remunerativo». Le privatizzazioni in programma, del resto, non mettono a rischio il servizio universale, né su Poste né su Ferrovie, e d’altra parte, ricorda ancora Tonini, già nelle tesi dell’Ulivo del ’95 era stabilito che utilità sociale non significa per forza proprietà pubblica. Una divisione, questa, destinata ad emergere con forza con la campagna congressuale e il Def da scrivere.”

Cerchiamo, come al solito, di andare al di là delle parole e alla ricerca dei significati.

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