LA RICERCA DEI SOLDI NASCONDE (A VOLTE?) L’INCAPACITA’ DI FARE POLITICA

gli investitori chiedono i nostri titoli e sono disposti ormai a comprarli anche a tasso negativo. Infatti le richieste, da febbraio circa, eccedono l’offerta di almeno 200 miliardi. Non ci sono dunque problemi di finanziamento né di credibilità sui mercati. La vera speculazione sta nel fatto di far credere il contrario, ed è proprio quando si diffondono queste paure che lo spread si allarga e quindi gli interessi aumentano. Paure giustificate dal fatto che quando non si può far leva sui poteri di intervento delle banche centrali, si rimane in balia degli umori del mercato.

CAMPAGNA ELETTORALE. IL DEFICIT E IL TETTO DEL 3%

Parliamo di deficit e  quindi di regole europee e dei Paesi che non le rispettano. In particolare lo faccio per “rispondere” a Massimo Giannini di Repubblica che ha contestato sia Salvini che Di Maio in merito alla loro affermazione sul persistente sforamento del tetto del deficit da parte della Francia (come a dire: anche di fronte all’evidenza i cattivi dobbiamo per forza essere noi). La precisazione quindi non serve al resto degli italiani che sanno, serve solo a lui che fa informazione e quindi non lo sa! “Carissimo, stai sbagliando”

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LA GABBIA

mio articolo di qualche tempo fa pubblicato da scenariconomici

Con la scelta di affidarci al mercato globale non credo siamo passati da un mondo chiuso a un mondo aperto. Così come non credo che un abbandono della Ue o dell’eurozona equivalga a chiudersi, cioè ritorno al passato, al vecchio, al brutto.

Credo invece che siamo passati da un mondo regolato a un mondo con sempre meno regole. Il passaggio dalle politiche Keynesiane a quelle neo liberiste ne ha richiesto infatti sempre di meno, perché questo tipo di mondo che hanno deciso per noi si basa principalmente sul profitto, che cresce laddove diminuiscono controlli e regole e laddove lo Stato non possa esercitare le sue funzioni di controllo e difesa degli interessi democratici, solidali e partecipativi. Quindi dagli anni 80 si è creato il mercato globale che conosciamo oggi, cioè la giungla, in cui vince chi produce peggio e a minori costi. Ovvero si è legalizzato sempre di più lo sfruttamento su scala mondiale!

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ITALIA VS EUROPA: 2 A 1 OVVERO L’ITALIA DA ALL’EUROPA PIU’ DI QUELLO CHE RICEVE DALL’EUROPA

Questo grafico, di cui è indicata la fonte, arriva fino al 2014 e mostra in maniera inequivocabile il nostro rapporto finanziario con l’Unione Europea. In totale dal 2000 al 2014 abbiamo versato 72 miliardi in più di quelli ricevuti indietro.

I dati sopra finiscono però nel 2014 e cosa sarà mai successo nel 2015? Ci sarà stata un’inversione di tendenza? Lo andiamo a vedere direttamente dal sito dell’Unione Europea (qui):

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LIBERO MERCATO. L’UNICA RISPOSTA PER LA CRESCITA?

art. pubblicato su ferraraitalia.it

Una delle grandi decisioni o, meglio, delle grandi raccomandazioni che si sono dati i 27 leader europei, a margine degli incontri di Roma e al fine di rilanciare la corsa all’abbattimento delle frontiere e di contrastare, almeno ideologicamente, il nascente protezionismo trumpista, è il sostegno che dovrà venire, sempre più convinto, al libero mercato.

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